domenica 21 luglio 2013
lunedì 7 maggio 2012
Il fagiolo Cosaruciaru
Il fagiolo Sciclitano Presidio Slow Food
La sezione Operativa di Assistenza Tecnica dell'ESA di Scicli,nell'ambito della propia attività in collaborazione con l'Unità Operativa Speciale n 34 (ASCA) di Ispica , e la supervisione di Slow Food Sicilia , da circa un anno è impegnata in un progetto finalizzato alla valorizzazione del "FAGIOLO CASARUCIARU" .Venerdì 4 maggio 2012 presentazione del lavoro presso Palazzo Spadaro a Scicli .
lunedì 21 novembre 2011
giornata nazionale dell'albero
L'ITAS di Scicli organizza per giorno 21 novembre" la giornata nazionale dell'albero".In occasione di questa ricorrenza gli studenti procederanno alla piantumazione di alcune piantine di carrubo, le piantine saranno donate dall'Azienda Foreste Demaniali Della Regione Sicilia. Associato a tale manifestazione verra agganciato un concorso fotografico, a premi, con tema "Gli alberi nel ragusano ".Al concorso potranno partecipare solo gli alunni dell'Istituto. La premiazione di tale cocorso sarà effettuata giorno 7 dicembre 2011.
sabato 4 giugno 2011
Il carrubo La pianta dei" Karati"
lunedì 25 aprile 2011
le cave per l'estrazione del Calcare.
Cava d'estrazione Costantino |
Le cave erano di propietà di privati cittadini che le utilizzavano per esrtrarne blocchi e lastre di varie dimensioni, il materiale estratto veniva trasportato a valle da carri lungo una ripida discesa .Il lavoro era molto faticoso ma dava lavoro ad un numero considerevole di operai .I cavatori erano chiamati I pirriaturi abili a posizionare il materiale esplosivo per fare staccare i blocchi di pietra dai costoni rocciosi. Il materiale estratto è stato utilizzato, per la maggior parte, per la realizzazione di importanti strutture nella citta di Scicli tra cui diverse chiese, il municipio, l'ospedale e per la messa in sicurezza dell'alveo dei torrenti di: Santa maria la nova , San Guglielmo, San Bartolomeo.
domenica 24 aprile 2011
Un esemplare botanico da preservare.
Esemplare di Pero selvatico
presente nella C.Santa Maria la Nova
presente nella C.Santa Maria la Nova
Il pero selvatico comunemente chiamato “pirania” ,era sempre presente negli antichi giardini E' utilizzato come portainnesto del Pero comune, le piante che utilizzano questo piede come portainnesto risultano resistenti a diverse malattie fungine. L'innesto di varietà coltivate su piede spontaneo non è limitato solo al Perastro, ma viene utilizzato come portainnesto per melo e mandorlo. Il legno è duro, compatto e va bene per la costruzione di mobili e per lavori al tornio. Un particolare utilizzo del legno del Perastro è quello della produzione di righe e squadre in legno. Un altro impiego particolare consiste nella produzione di parti di strumenti musicali. Infine il legno del perastro trova, ovviamente, uso come combustibile.
I frutti sono eduli ed alcune varietà sono molto ricercate. Vanno benissimo per l'alimentazione degli animali. .
Date le sue ridotte dimensioni e il lento accrescimento, il Perastro non trova interesse in selvicoltura. Il Perastro è anche poco impiegato come specie ornamentale.
I frutti sono eduli ed alcune varietà sono molto ricercate. Vanno benissimo per l'alimentazione degli animali. .
Date le sue ridotte dimensioni e il lento accrescimento, il Perastro non trova interesse in selvicoltura. Il Perastro è anche poco impiegato come specie ornamentale.
lunedì 21 marzo 2011
La cava dimenticata
Cava "Conti" |
Giorno 14 marzo la classe quinta A del tecnico agrario di Scicli ha effettuato un'escursione ricognitiva presso la cava di Santa Maria La Nova sita nel comune di Scicli. Grande l'entusiasmo e l'interesse per questo sito di grande bellezza paesagistica e di forte valore storico .Al sito si accede allontanandosi dal centro abitato dopo una breve paeassegiata di circa 10 minuti e ci si ritrova subito immersi nella natura in assoluto silenzio avvolti nel solo suono della vegetazione e dal fischio degli uccelli presenti. L'antropizzazione del paesaggio è dovuto alla presenza delle cave di estrazione del calcare tenero e del calcare duro utilizzate fino al 1954 circa e poi chiuse perché non conveniva più il loro utilizzo.Testimonianza del lavoro umano restano i secolari carrubeti, ormai abbandonati dai propietari ormai troppo avanti con gli anni, maestosi nella loro imponenza che con il loro frutto hanno sfamato diverse generazioni di sciclitani.
Durante il periodo di effettivo funzionamento delle cave il territorio è stato interessato da un'opera di rinboschimento ad opera della regione siciliana per cui notiamo forte la presenza di essenze arboree non proprie del luogo : pini ed eucalipti .
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